LO SCANDALO DELL’ISTITUTO PAPA GIOVANNI XXIII VA IN ONDA IN ‘PRIMETIME’ SU RAI TRE

SCANDALO IPG XXIII: AGGHIACCIANTI RIVELAZIONI EMERGONO DAI PARENTI DEI DEGENTI Scoop della redazione di Raitre “Chi l’ha visto?” sui presunti fatti e misfatti consumatisi all’interno delle stanza del “Papa Giovanni XXIII” di Serra Aiello Calabro.

Foto NTACALABRIA

COSENZA Dopo il blitz compiuto dai carabinieri nel cimitero adiacente all’ex istituto di cura Cosenza, nuovi particolari raccapriccianti emergono dalle testimonianze rilasciate dai familiari di alcuni degenti ai microfoni dei giornalisti.

Sul tavolo delle accuse decessi inspiegabili, ferite sospette e segni di percosse in diversi punti del corpo.

La madre di un degente ricoverato all’interno della struttura cosentina, ha dichiarato che alcuni ex dipendenti raccontavono di malati messi con i piedi nell’acqua calda per non farli camminare e di altri con orecchi gonfi perchè tirati, anche se «i medici parlavano di casi patologici». «Una volta – ha concluso la donna – ho visto dei dipendenti che guardavano divertiti dentro una stanza ed ho visto che c’era un malato che violentava un poveretto».

Il nipote di un degente, dopo aver constatato la presenza di ematomi sulla schiena dell’anziano,  ha raccontato di averlo fatto trasferire in un’altra struttura. «Da quando era entrato al Papa Giovanni – ha riferito l’intervistato – aveva smesso di parlare. Una volta portato in un’altra struttura ha ricominciato a parlare come per miracolo».

In riferimento all’inchiesta sulle morti sospette, significative si sono rivelate le dichiarazioni di un ex dipendente dell’IPG XXIII: «Alcuni forse – ha riferito l’uomo – se ne sono andati spontaneamente, ma per altri non riesco a capire. Magari sono morti accidentalmente. Gli investigatori parlano anche di traffico d’organi, ma chi lo dice, dove sono le prove?».

Il mistero sulle vicende dell’IPG XXII continua.

Redazione Cosenza

Ist. Papa Giovanni (Cs), Procuratore: “non sarà tralasciato nulla”

”Sentiremo tutte le persone che possono dare un contributo all’inchiesta. Ringraziamo tutti e possiamo garantire, sin da adesso, che non sara’ tralasciato nulla”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, riguardo l’inchiesta sulle morti sospette ed alle persone scomparse nell’istituto Papa Giovanni facendo riferimento alle dichiarazioni dei parenti dei degenti alla trasmissione ”Chi l’ha visto?. ”Tutte le dichiarazioni soprattutto dei parenti di ricoverati che stiamo sentendo in questi giorni – ha aggiunto Giordano – possono rappresentare un riscontro alle ipotesi investigative che abbiamo formulato sulle morti sospette ed ai casi di persone scomparse registratesi nell’istituto. Certo, non possiamo inseguire i singoli episodi, ne’ affidarci alle sollecitazioni del momento. Ci stiamo sforzando di fare un lavoro sistematico e capillare che abbraccera’ tutte le situazioni che vengono segnalate. Seguiamo la nostra strada ed alla fine tireremo le somme del nostro lavoro”

Redazione Ansa

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